In questi giorni mi sono imbattuta nel post di una ragazza che raccontava disperata, quanto il suo gatto non volesse smettere di fare la pipi ovunque e di quanto lei non capisse perché lo facesse dato che “gli veniva dato tutto l’amore del mondo”. Questo post mi ha fatto molto riflettere, oltre che per gli assurdi consigli che ho letto sotto, anche per come alcuni caregiver vivono la loro relazione con loro compagno gatto.
Se vogliamo realmente amare il nostro gatto per prima cosa dobbiamo smettere di imporgli la nostra visione del mondo. Il gatto ha un apparato sensoriale simile al nostro ma diverso, questo comporta che la sua percezione del mondo non è come la nostra.
Se vogliamo amare il nostro gatto dobbiamo sforzarci di capire come è la sua visione del mondo, entrare nel suo universo. Si ha la tendenza a credere che i mammiferi vedano, sentano, fiutino e percepiscano le sensazioni come gli esseri umani. A causa della famigliarità raggiunta con loro ci si dimentica che i nostri compagni hanno capacità sensoriali diverse dalle nostre. Per questo dico che “tutto l’amore del mondo” non basta, perché insieme all’amore ci deve essere la capacità di capire come e quali stimoli vengono percepiti in modo da poter comprendere come il gatto vive nel proprio ambiente. Il gatto domestico ha delle necessità specie specifiche ben precise ed è aiutandolo ad esprimere questi comportamenti che possiamo realmente dimostrargli il nostro amore, non facciamo di lui il nostro specchio umano ma impariamo a leggerlo per come realmente è e, a comportarci di conseguenza.
L'amore serve, ovviamente, ma non deve essere da solo nel nostro percorso di vita col nostro compagno felino.
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